Come oggi, il 14 luglio 1920, cento anni fa, un giovane scout CNGEI di Rimini, Anacleto Ricci, moriva nel rogo del Grand Hotel che bruciava. Era scoppiato un incendio devastante: molti ospiti erano rimasti bloccati dalle fiamme. Anacleto Ricci, giovanissimo, si prodigava per entrare, sfondare le porte e liberare gli infortunati. Aveva compiuto diverse volte questa manovra quando si appresta ad entrare ancora una volta, con un piccone, per rompere le porte e dare la possibilità di salvarsi. La gente esterna gli grida di non entrare più perché è troppo pericoloso: Anacleto non dà retta, entra e………… non ne esce più vivo. Nel cortile del Grand Hotel c’è una lapide che lo ricorda. DOMANDA: siamo in una epoca stranissima in cui non ci si vuole riempire la bocca di parole ridondanti ma poi si mandano nel dimenticatoio fatti e persone che non hanno espresso pensieri ma compiuto azioni. Peccato che nessuno si sia fatto avanti per cercare di insegnare cosa significhi AGIRE e non parlare per cambiare il mondo. “Pheu, pheu!”, diceva Edipo re dopo essersi accecato: aveva ragione ma era troppo tardi. Nicolini Dott. Romano
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